
E' il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternità non come ad un dovere, ma come ad una scelta personale e responsabile. Il monologo comincia nell'attimo in cui ella avverte di essere incinta e si pone l'interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringere alla vita quel figlio? Piacerà nascere a lui? Il monologo diventa quasi una confessione alla propria coscienza, mentre il dramma matura nutrito da altri personaggi, tutti testimoni ignari di quel rapporto impossibile, basato su un'altalena di amore e di odio, di tenerezze e di risse.
2 commenti:
E' un libro dolcissimo, ma anche struggente che getta molte ombre sull'aborto, lancia tanti interrogativi e analizza molto bene dal punto di vista psicologico la scelta del dare o togliere la vita.
Lo consiglio, perchè coinvolge e sconvolge, turba e affascina.
Mauro P.
E' una riflessione sulla vita, la morte e la donna. E' un libro diverso da ogni altro nella forma e nella sostanza. E' la rivolta, in chiave squisitamente letteraria, di una donna che deve affrontare un dilemma antico come il mondo: dare la vita o negarla.
Paola P.
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