21.5.06

MEZZANOTTE E CINQUE A BHOPAL di Dominique Lapierre e Javier Moro


A Bhopal sarebbero cresciuti bellissimi bambini dagli occhi grandi, se le madri che li portavano in grembo non avessero respirato la notte tra il 2 e 3 dicembre 1984 un fatale veleno di nome Mic, un composto chimico alla base del pesticida denominato Sevin, prodotto dalla multinazionale americana Union Carbide.Quella notte un guasto provocò la fuga del Mic. Fu l'apocalisse. In una notte morirono dalle 16 alle 20 mila persone e ci furono 500 mila feriti. Ancora oggi, migliaia di persone soffrono le conseguenze di quel flagello: cancro, malattie respriratorie, mutazioni genetiche, cecità. Quei bambini o divennero bambini mai nati e o divennero centinaia di bambini deformi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le industrie chimiche che non rispettano le misure di sicurezza, proprio come a Bhopal,sono ovunque.Una mina vagante.Anche vicine a noi.Ricordiamoci di Seveso.I problemi dell'ambiente non sono più prorogabili.Non possiamo aspettare la catastrofe per discuterne!E' tempo di credere che la difesa dell'ambiente e la salvaguardia degli ecosistemi sono questioni centrali del nostro tempo.Scrisse Isaac Asimov "neanche gli dèi possono nulla contro la stupidità umana".Riflettiamo....
Paola P.

Anonimo ha detto...

E' un classico, anche se la storia è lontana da noi, più che nel tempo nello spazio, dato che i problemi di ciò che non è occidente difficilmente ci prendono.E' scritto bene, nello stile di Lapierre, un libro denuncia che avvince e che non è scritto per essere sensazionale ma solo per farci riflettere...
Anna